Cammino mondiale

Gli avvenimenti politici che stavano portando l'Europa verso la seconda guerra mondiale condizionarono inevitabilmente il Mondiale: la forte Austria dovette rinunciare, unita con l'Anschluss alla Germania nazista (che convocò i migliori giocatori austriaci); la Spagna lacerata dalla guerra civile non poté neanche prendere parte alle qualificazioniAll'esordio di Marsiglia, gli azzurri furono duramente contestati dal pubblico francese per il saluto romano. Incontrarono i problemi più grandi proprio a Marsiglia: servirono i tempi supplementari per avere la meglio sull'esordiente Norvegia. Nei quarti di finale, l'Italia, che si presentò con la divisa di cortesia nera voluta dal regime fascista, finì per avere la meglio (3-1) sui padroni di casa in una partita dura. Nella semifinale superò l'ambiziosissimo Brasile, che aveva già prenotato i biglietti aerei per Parigi e aveva lasciato a riposare il suo miglior giocatore, Leônidas, oltre a Tim proprio in vista della finale. Per la sconfitta ad opera di Meazza, che durante la partita segnò un rigore tenendosi con la mano i calzoncini a causa della rottura dell'elastico, e inamovibili alle suppliche del CT italiano Pozzo, i brasiliani non vollero cedere i biglietti aerei agli italiani, costretti dunque a raggiungere Parigi in treno. L'Italia non lasciò scampo all'Ungheria nella finale di Colombes e ottenne il secondo titolo consecutivo grazie alle doppiette di Silvio Piola e Gino Colaussi; in particolare il 2-1 fu il risultato di una bellissima azione corale svoltasi nell'area ungherese e conclusa con un tiro all'incrocio imparabile del centravanti della Lazio. L'Italia bissò così il successo del 1934 dando prova del grande valore che la Nazionale aveva in quel decennio d'oro.

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