Mondiale 2006
Girone italiano
Nel maggio del 2006 esplode lo scandalo di Calciopoli. L'avventura in terra tedesca parte quindi con i peggiori auspici possibili. L'immagine degli azzurri è gravemente compromessa e Lippi si trova tra le mani un gruppo di calciatori scarico e impaurito. Il modo per uscire dal tunnel, per restituire credibilità all'intero sistema, è uno solo: vincere il mondiale. Una sfida all'apparenza impossibile che parte contro il Ghana, esordiente ai Mondiali e forse per questo ancora più temuto. Dopo una buona occasione per il Ghana, di poco fuori, è il momento del vantaggio dell'Italia, con Pirlo: il fantasista del Milan s'inventa un tiro da fuori area, che dopo aver attraversato come una palla fantasma molti giocatori, si insacca alla sinistra dell'impotente portiere Kingston. È il 40′ del primo tempo. Nuovo cambio per l'Italia, Del Piero al posto di Toni, l'uscita della "torre" Toni costringe anche ad un cambio di schema: Iaquinta passa avanti, del Piero leggermente spostato all'indietro. Ed è da questa posizione avanzata che il giocatore dell'Udinese approfitta di un retropassaggio sbagliato di Kuffour: per Iaquinta è facile saltare il portiere e segnare il due a zero al minuto 83.
Il 18 giugno è la volta degli Stati Uniti succede tutto nel primo tempo. Dopo un inizio sofferto, l'Italia entra in partita solo al 22′: una punizione di Pirlo dalla destra raggiunge Gilardino che segna con un colpo di testa. Passano appena cinque minuti e, al 27′, gli Stati Uniti pareggiano a sorpresa grazie a un autogol di Zaccardo. Al 28′, l'arbitro Larrionda manda negli spogliatoi De Rossi, reo di aver colpito McBride con una gomitata. Alla fine del primo tempo, il cartellino rosso è mostrato all'americano Mastroeni, per un fallo in scivolata da dietro su Pirlo. Al rientro dopo l'intervallo, è espulso anche Pope per doppia ammonizione, a seguito di un fallo su Girardino. La partita finisce 10 contro 9.
Si arriva così al match contro la Repubblica Ceca, costretta a fare risultato dopo l'inopinata sconfitta contro il Ghana. Lippi come previsto rinuncia al bomber Toni per dar spazio a Camoranesi che insieme a Totti ha il compito di giocare a sostegno di Gilardino e cercare la via del goal. Al 16′ minuto sembra mettersi male per gli azzurri che già sotto sul piano del gioco e delle occasioni perdono per infortunio Nesta; al suo posto Materazzi. L'Italia costruisce poco ma al 30′ su un corner di Totti, proprio il difensore centrale dell'Inter con un perentorio stacco di testa trafigge Cech. 1 a 0. Ripresa con più spazi per i nostri con giovamento soprattutto per Totti che al 7′ con un gran tiro da fuori costringe Cech al corner. La partita finisce al 41′ quando proprio Inzaghi trova finalmente il corridoio giusto su assist di Perrotta e si presenta solo davanti a Cech superandolo. Gli ottavi di finale, obiettivo minimo, sono raggiunti. La squadra di Lippi vince, non impressiona ma non va mai sotto.
Italia Australia
Per gli azzurri gli ottavi riservano l'Australia, prima vera sorpresa di questo Mondiale. L'occasione è ghiotta: battendo i "canguri" agli azzurri di Lippi toccherebbe la vincente di Svizzera-Ucraina. Il tecnico, a sorpresa, lascia in panchina Totti e manda in campo Del Piero. Per vedere il primo in porta degli Aussie bisogna aspettare il 23′ con un colpo di testa di Viduka, bloccato da Buffon senza problemi. Il primo tempo si chiude senza altri sussulti. L'Italia, pur potendo contare su 4 occasioni da rete (contro una sola per gli australiani), non gira e non convince. La ripresa si apre con una doccia gelata per gli azzurri. Materazzi stende Bresciano al limite dell'area, per il severo arbitro spagnolo Cantalejo è espulsione. Un cartellino rosso che, però, pare eccessivo. L'Australia, in superiorità numerica, spinge. L'Australia pensa ai supplementari e, forse, ai rigori. Magari alla proverbiale fortuna di Hiddink con gli azzurri. Ma l'Italia finisce i tempi regolamentari attaccando. E proprio in una delle ultime azioni, Grosso entra in area e viene steso. Rigore che Totti realizza consegnando i quarti di finale ai suoi compagni.
Gli altri ottavi
Gli altri ottavi di finale si disputano tra il 24 e il 27 giugno: la prima a qualificarsi è la Germania, che elimina la Svezia 2-0 con una doppietta di Podolski, al 4′ ed al 12′ del primo tempo.
In serata l'Argentina, dopo una brillante prima fase, soffre contro il Messico ma passa ugualmente il turno. Sono i messicani a passare in vantaggio al 6′ con Márquez su assist di Méndez. Quattro minuti più tardi arriva il pareggio argentino: su azione di calcio d'angolo Borgetti infila nella propria porta, il gol viene assegnato a Crespo che sfiora il pallone. Poco altro succede fino al novantesimo e si va ai tempi supplementari. L'Argentina si porta in vantaggio all'8′ con Maxi Rodríguez servito da Sorín, fissando il risultato sul 2 a 1 finale.
L'Inghilterra continua a vincere giocando male. Anche contro l'Ecuador Partita brutta e molto tattica. Nel primo tempo, assai noioso, spicca un'occasione per l'ecuadoriano Tenorio, che colpisce la traversa dopo un errore difensivo dell'inglese Terry. Nella ripresa Inghilterra più intraprendente e in gol con un grande calcio di punizione di Beckham al 60′.
Il Portogallo elimina l'Olanda in una gara violenta, conclusa in 9 contro 9. I lusitani partono con il piede giusto e passano in vantaggio al 23′ con Maniche, che infila Van der Sar con un tiro potente e preciso dall'interno dell'area. Sul finire del tempo grandi occasioni per l'olandese Van Persie e il portoghese Pauleta, prima dell'espulsione di Costinha per doppio giallo. Nella ripresa le squadre perdono il controllo e sono autrici di falli a ripetizione, culminati nelle espulsioni di Boulahrouz e Deco da parte dell'arbitro russo Ivanov. Nel finale vano forcing olandese ed espulsione di Van Bronkhorst.
Svizzera e Ucraina, dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari, viene decisa ai rigori per 3-0 in favore degli ucraini. Shevchenko fallisce il suo tiro dagli 11 metri ma la Svizzera fa peggio sbagliandoli tutti.
Il Brasile elimina il Ghana 3-0, con Ronaldo che segnando il gol dell'1-0 diventa il capocannoniere della storia dei mondiali con 15 reti in tre edizioni (4 nel 1998, 8 nel 2002 e 3 nel Mondiale tedesco). Nel primo tempo vantaggio-lampo del Brasile al 5′: Ronaldo si invola verso la porta avversaria, scarta il portiere e segna. Nel recupero del primo tempo il raddoppio di Adriano, con un'azione assai simile a quella del primo gol, ma con l'interista in chiara posizione di fuorigioco. Sul finire del secondo tempo viene espulso il ghanese Asamoah per doppio cartellino giallo. Con gli africani in dieci giunge poi il terzo gol del Brasile ad opera di Zé Roberto.
Tra Spagna e Francia, dopo l'iniziale vantaggio spagnolo, prevalgono i transalpini trascinati da Zidane che vincono 3-1 e accedono al turno successivo. Dal dischietto Villa infila Barthez per l'1-0. Il pareggio dei bleus si materializza al 50′: grande lancio di Vieira per Ribery, che scatta in posizione regolare, scarta Casillas e con un rasoterra preciso deposita in fondo al sacco per l'1-1. All'83' il vantaggio transalpino, con un colpo di testa di Vieira sugli sviluppi di un calcio di punizione. Proprio quando la Spagna si getta disperatamente in avanti la Francia, con una rapida azione di contropiede, chiude in trionfo: Zidane si invola verso la porta spagnola e supera Casillas con un destro rasoterra.
Quarti di finale
Ad Amburgo l'Italia di Lippi cerca di approfittare del tabellone favorevole che le assegna per i quarti l'Ucraina. Contro l'undici di Blochin, a differenza delle altre volte l'Italia parte bene, tanto che al sesto minuto va in vantaggio. Totti libera di tacco Zambrotta che scatta sulla destra, stringe verso il centro dell'area e fa partire un sinistro che si insacca nell'angolo alla sinistra di Shovkovskyi partito in ritardo. La ripresa si apre con l'Ucraina all'attacco e un doppio brivido per la difesa azzura. L'Italia reagisce, cercando di levare l'iniziativa agli ucraini. Ma al 13′ la squadra di Blokhin getta al vento la più favorevole delle occasioni: Gusev entra in area da solo, gran destro ma Buffon respinge. La palla resta in area, Tymoschuk tira a colpo sicuro e sulla linea salva Zambrotta di petto. E proprio quando l'Ucraina produce il miglior calcio, l'Italia raddoppia con Toni che, di testa, mette in rete un preciso cross di Totti da sinistra. Non è serata per l'Ucraina che è anche sfortunata, come al 17′ quando solo la traversa ferma un colpo di testa di Gusin. Ma ormai Toni si è sbloccato e al 24′ realizza il tre a zero. Gran numero di Zambrotta, che scappa sulla fascia sinistra saltando due uomini. Testa alta e palla in area dove Toni deve solo appoggiare in rete.
A Berlino nel frattempo la Germania accede alle semifinali battendo l'Argentina ai calci di rigore. Il primo tempo è noioso e privo di emozioni. Gli argentini mantengono il possesso palla, mentre la Germania non riesce a imbastire azioni offensive di rilievo, se si esclude un colpo di testa di Ballack finito a lato. Il secondo tempo si apre con il gol dell'Argentina: sugli sviluppi di un calcio d'angolo stacca di testa Ayala, che batte Lehmann per l'1-0 sudamericano. Quando la partita sembra scivolare stancamente verso la fine, con l'allenatore argentino Pekerman che inserisce, tra gli altri, Cambiasso per Riquelme allo scopo di difendere il vantaggio, la Germania pareggia con un altro colpo di testa, questa volta di Klose, che raccoglie la sponda aerea di Borowski e realizza il suo 5° gol al Mondiale. I supplementari non riservano episodi degni di nota, così si va ai calci di rigore. I tedeschi segnano tutti; falliscono, invece, gli argentini Ayala e Cambiasso. Proprio con il tiro dell'interista, parato da Lehmann, termina la partita sul 4-2 per la Germania.
Inghilterra-Portogallo a Gelsenkirchen riserva poco gioco e tantissima tensione. Nel primo tempo poche occasioni per entrambe le squadre: ci provano Cristiano Ronaldo e Figo per il Portogallo mentre dall'altra parte solo qualche tiro di Lampard non troppo pericoloso. Nella ripresa parte meglio l'Inghilterra che al sesto minuto reclama un penalty per un tocco di mano in area. Al minuto 8 l'occasione più grande per la squadra di Eriksson capita a Frankie Lampard, che si trova tutto solo sugli sviluppi di un calcio d'angolo e tira incredibilmente alto. Il Portogallo soffre, per l'Inghilterra è il momento migliore, ma ecco la tegola: Rooney preso dal nervosismo scalcia Carvalho e l'arbitro argentino Elizondo estrae il rosso diretto. Si va ai supplementari: le squadre si equivalgono e si dividono le occasioni da rete, sprecandole e rendendo inevitabili i rigori. Ricardo aveva già eliminato l'Inghilterra all'ultimo europeo con le sue parate ai rigori e si ripete anche questa volta; iniza la squadra di Scolari: Simao goal, Lampard parato, Viana colpisce il palo, Hargreaves goal, Petit fuori, Gerrard parato, Postiga goal, Carragher parato, Cristiano Ronaldo goal e qualificazione.
Nell'ultima gara tra Francia e Brasile, i verdeoro, grandi favoriti alla vigilia e alla ricerca della rivincita della Finale del campionato del mondo 1998, vengono sconfitti per 1-0 grazie ad un gol di Thierry Henry e abbandonano il torneo dopo tre finali consecutive nelle precedenti edizioni.
Italia-Germania 2.0
La semifinale Italia-Germania evoca le magie di Messico 70. Al 16′ Totti pesca libero Perrotta, il centrocampista si allunga la palla e Lehmann può respingere e bloccare in due tempi. Al 30′ è ancora brivido azzurro: Grosso scende sulla sinistra e mette al centro per Toni che gira a rete. Provvidenziale il salvataggio di Metzelder. La Germania si spaventa ma al 34′ pareggia le occasioni da rete: Pirlo perde palla a metà campo, Klose allarga a destra per Schneider, destro appena dentro l'area, alto sulla traversa.
Durante l'intervallo Lippi non cambia la squadra. Dopo 5 minuti Klose entra in area, salta Cannavaro e Gattuso e solo l'uscita di Buffon sventa la minaccia. Ed è ancora il portiere azzurro a salvare la porta della nazionale sventanto una girata in area di Podolski. Il ritmo si fa più blando. Lippi se ne accorge e lo urla dalla panchina. Al 29′ scocca l'ora di Gilardino che sostituisce Toni. Al 36esimo l'arbitro Archundia assegna un calcio di punizione alla Germania: palla centrale al limite dell'aria. Occasione che però Ballack spedisce altissimo. Nella Germania Odonkor prende il posto di Schneider. Il tempo di riprendere il gioco e Totti serve Perrotta in area: Lehmann esce a valanga e respinge di pugno. I 90 minuti finiscono in parità. Si va ai supplementari con Iaquinta al posto di Camoranesi. Lippi rischia, rinforza l'attacco e i risultati si vedono subito. Si parte e in un minuto l'Italia prende un palo con Gilardino e una traversa con Zambrotta. La Germania sbanda paurosamente. Lippi fa uscire Perrotta e mette dentro Del Piero. La stanchezza si fa sentire. I tedeschi, poi, hanno nelle gambe la mezz'ora dei supplementari contro l'Argentina. Ma proprio allo scadere del primo tempo supplementare Podolski divora l'occasione per segnare: cross di Odonkor, testa dell'attaccante tedesco e palla a lato. Klissmann si dispera. Il secondo supplementare si apre con un doppio brivido per gli azzurri. Prima una mischia in area tedesca che Del Piero non riesce a concretizzare, poi, sul ribaltamento di fronte, l'ennesima grande parata di Buffon su tiro di Podolski. La partita resta in equilibrio perfetto. Poi, al 13′, la magia di Grosso che gira di interno dalla destra, supera il portiere e spalanca le porte della finale agli azzurri. E un minuto dopo il raddoppio di Del Piero con un destro a rientrare dopo un gran lavoro di Gilardino. Lehmann non ci può arrivare e l'Italia vola verso la sesta finale della sua storia.
Francia-Portogallo
La Francia cerca di colpire a freddo e dopo appena 36″ colleziona la prima palla gol con Malouda che lanciato a rete dalla sinistra calcia fuori in diagonale sul palo opposto. Il Portogallo non si spaventa e risponde al 4′ con un destro di Deco, respinto corto da Barthez, poi la difesa libera. I lusitani giocano una decina di minuti a ritmi decisamente superiori rispetto alle gare precedenti e si rende ancora pericoloso al 9′. Al 32′ Zidane per Henry, dribbling a rientrare su Carvalho che lo stende in area. Larrionda indica giustamente il dischetto e Zidane con un destro sull'angolo basso infila Ricardo che può solo sfiorare il pallone. La partita ora si fa più bella, il Portogallo reagisce e al 35′ dopo un destro potente dalla distanza di Maniche, Barthez para in due tempi. L'occasione migliore per il pareggio al 39′ con Cristiano Ronaldo che salta due uomini e calcia prontamente da fuori, Thuram riesce a deviare in angolo. Il primo tempo si chiude così.
Il Portogallo, pur producendo gioco soffre l'assenza di una punta concreta in area di rigore: Pauleta non ha le caratteristiche per reggere il reparto avanzato. Deco non riesce ad inventare nulla e anche Figo e Cristiano Ronaldo non incidono più come nella prima frazione. Al 33′ la migliore occasione della ripresa ed è per il Portogallo: Punizione di Ronaldo, Barthez non blocca, Figo da distanza ravvicinata di testa manda incredibilmente alto. La Francia appare stanca, soffre negli ultimi minuti, ma l'assalto finale dei portoghesi, portiere Ricardo compreso, non produce effetti.
Finale terzo e quarto posto
Al Daimler-Gottlieb Stadion di Stoccarda per la finale per il terzo posto spazio quindi alla giovane Germania di Klinsmann e al Portogallo di Scolari la prima parte del match, dopo alcuni sprazzi iniziali di bel gioco, si fa meno vivace, il ritmo cala vistosamente e ci sono solo alcune conclusioni dalla distanza per la Germania e iniziative personali, ma poco pericolose, dei portoghesi, per cui il primo tempo finisce a reti inviolate. Nessun cambio durante l'intervallo e al 7′ sembra il Portogallo a voler dare una scossa: Pauleta controlla bene la palla in piena area tedesca, ma la conclusione è debole e Kahn la blocca senza problemi. Poi, in cinque minuti, l'uno-due decisivo della Germania. All'11 Schweinsteiger salta due avversari e dal limite dell'area lascia partire un tiro fortissimo, che si infila alle spalle di Ricardo. Il Portogallo è inebetito, i tedeschi vogliono chiudere la gara e al 15′ c'è un'altra occasione: cross dalla sinistra di Klose e conclusione al volo di Lahm, che però va alta sopra la traversa.
Al 16′ il raddoppio dei tedeschi: calcio di punizione di Schweinsteiger e deviazione di Petit che beffa, oltre il portiere, due difensori portoghesi che cercano di bloccare il tiro. Al 32′ Scolari fa entrare Figo al posto di Pauleta, un po' per concedergli passerella e un po' per provare a dare una scossa, ma dopo un minuto i tedeschi segnano il terzo gol. Identica azione di Schweinsteiger, che elude l'intervento dei difensori portoghesi e disegna ancora una traiettoria che beffa Ricardo. Il Portogallo non ci sta a fare solo da comprimario e si fa più pericoloso, così al 38′ Cristiano Ronaldo dà modo a Kahn di far vedere la sua classe e nega il gol della bandiera agli avversari. Fino al 43′, quando Figo scodella una splendida palla dalla destra per la testa di Nuno Gomes, che firma la rete che chiude il match.
La finale
L'inizio è teso. Ne fa le spese Henry che resta a terra dopo uno scontro fortutito con Cannavaro. Un minuto dopo l'Italia rimedia la prima ammonizione per un fallo di Zambrotta su Vieira. Ma è al settimo minuto che il risultato cambia. Malouda entra in area, al suo fianco Cannavaro e Materazzi. Ed è proprio il difensore dell'Inter che allunga una gamba e stende il francese. E' rigore. Dal dischetto Zidane azzarda il "cucchiaio" alla Totti. La palla picchia sulla traversa e rimbalza oltre la linea di porta. E' gol, e per la prima volta, in questi mondiali, l'Italia si trova sotto di una rete e deve inseguire. Lippi chiede ai suoi di giocare sulle fasce, cercando la testa di Toni in area. E proprio il centravanti viola costringe Thuram ad un rischioso tuffo di testa in area per neutralizzare un insidioso cross di Pirlo. E sono sempre le fasce laterali le zone dove l'Italia cerca di organizzare il contrattacco, con i francesi che, forti del vantaggio, rallentano il gioco. Si vede poco Totti, marcato stretto da Makelele e Vieira. Il pareggio azzurro arriva al 19′. Merito di Materazzi, al secondo gol mondiale. Calcio d'angolo di Pirlo, il difensore dell'Inter sale altissimo in mezzo all'area, batte in elevazione Vieira e insacca alle spalle di Barthez. Un gol bellissimo, una prodezza che riscatta il rigore provocato. La partita torna in parità. La Francia si riaffaccia dalle parti dell'area azzurra al 25′ con un traversone di Ribery neutralizzato da Materazzi. La partita è equilibrata. Lippi approfitta di una pausa di gioco per richiamare Totti che ancora non riesce a trovare la posizione. Al 34′ nuovo salvataggio di Thuram in area su Toni. E dal calcio d'angolo che segue il centravanti viola stampa la palla sulla traversa a portiere battuto. La sofferenza della Francia sulle palle alte è sotto gli occhi di tutti. Gli azzurri, dopo una partenza difficile, sembrano aver trovato vivacità e brillantezza. La Francia, invece, propone un ritmo più compassato, con Zidane terminale di tutti i palloni. Il primo tempo si chiude sull'1 a 1.
Il secondo tempo parte con le stesse squadre. Lippi e Domenech non fanno cambi. Trenta secondi e Henry salta mezza difesa ed entra in area. Il suo tiro, però, è praticamente un passaggio a Buffon. Al terzo minuto mischia in area francese con Grosso che perde l'attimo buono. Ma è ancora Henry che semina il panico, da solo, in area azzurra. Dribbling e contro dribbling fino all'intervento provvidenziale di Zambrotta.
Uno strappo costringe Vieira, uno dei migliori in campo, ad uscire. Al suo posto Diarra, centrocampista del Lens. L'Italia, troppo chiusa nella sua metà campo soffre la pressione francese. Lippi corre ai ripari e mette dentro Iaquinta e De Rossi: escono Totti e Perrotta. Si riparte e Toni di testa segna, ma Elizondo fischia il fuorigioco. Ribaltamento di fronte e nuovo brivido dopo un tiro del solito Henry che Buffon respinge in tuffo. La stanchezza comincia a farsi sentire. Ribery per i francesi e Camoranesi per gli azzurri sembrano i più provati. Pirlo, invece, continua una prestazione maiuscola.
Toni, in avanti, lotta e costringe Diarra all'ammonizione. E proprio dopo una punizione conquistata sul centravanti italiano, Pirlo manda la palla vicinissima al palo di destra di Barthez: la Francia adesso si difende. Al 34′ Zidane, dopo un contrasto con Cannavaro, indica, con una smorfia di dolore, una spalle e chiede il cambio. Attimi di preoccupazione per i transalpini ma il capitano resta in campo. Al 42′ Lippi fa entrare Del Piero al posto di uno stanchissimo Camoranesi. L'arbitro concede due minuti di recupero. Nulla da fare, si va ai supplementari.
Un errore, a questo punto della partita, potrebbe essere fatale. La Francia si affida ai lampi di Zidane o Henry, gli azzurri puntano sull'azione collettiva. Al nono del primo tempo supplementare Ribery spaventa l'Italia con un rasoterra. Poi il francese lascia il suo posto a Trezeguet. Domenech cambia il modulo, spostando Henry sulla fascia e mettendo Trezeguet punta centrale. Al 13esimo ancora Zidane e ancora Buffon: un colpo di testa del capitano francese che il portiere azzurro devia sopra la traversa. Due veri campioni.
Nell'intervallo Buffon e Cannavaro caricano la squadra. Henry, stremato, lascia il campo per Wiltord. Poi, una partita corretta, cambia volto. Al quinto Zidane rifila una testata sul petto di Materazzi. La partita e la carriera del capitano francese finiscono così, nel modo peggiore: cartellino rosso dopo la prova tv. Un gesto inspiegabile, che macchia una prestazione superba. L'Italia, in superiorà numerica, si getta avanti. La Francia, senza più le sue due stelle, si difende. Si va ai calci di rigore.
Rigori: segna Pirlo per l'Italia. Wiltord pareggia. Segna Materazzi. Sbaglia Trezeguet che manda la palla a sbattere sulla traversa. De Rossi ci porta sul tre a uno. Abidal segna il secondo rigore per la Francia. Del Piero segna: 4 a 2 per l'Italia. Tira Sagnol e segna. Tocca a Grosso, 5 anni prima giocava in C2 nel Chieti. Barthez non indovina l'angolo e non può fare altro che vedere la palla entrare nella porta, consegnando all'Italia il quarto titolo mondiale. Il capitano Cannavaro, dopo una festa tricolore, può alzare la coppa, degno successore di Dino Zoff in Spagna 24 anni prima.